Film, effetti speciali, ci sembrano cose che hanno un costo sempre e solo senza limiti. C’è però qualcuno che cerca, nel suo piccolo, di fare innovazione e di stupire anche con un budget limitato. Questo è il caso di Andrea Ricca, e questa è l’intervista che gli abbiamo fatto.
Come ti è venuta questa idea così particolare?
L’idea di realizzare dei cortometraggi con effetti speciali è nata dalle mie esperienze professionali. Essendo specializzato in grafica 3D ed appassionato di corti, ho provato a mettere insieme le due cose, girando dei video con riprese dal vero contenenti all’interno delle creature realizzate al computer.
Ti definiresti uno “Youtubers”?
I corti sono stati pensati per la fruizione sul web, sia come durata (max 5 minuti, a parte “The Spooky Ghost” che ne dura 8), sia per il fatto che sono privi di dialoghi e quindi comprensibili in tutto il mondo e non solo in Italia. In effetti li ho sottoposti a pochi Festivals perchè questi ultimi ormai garantiscono poca visibilità rispetto al web.
Non sono esattamente uno YouTuber perchè non produco video in modo continuativo sul mio canale.
Qual è il film che hai realizzato a cui ti senti più affezionato o che in generale ti piace di più?
“The Guardian” è stato il corto di passaggio, cioè il primo con l’idea di inserire la grafica 3D, rispetto ai video precedenti che erano più tradizionali, ed il fatto che sia stato molto bene accolto, ottenendo recensioni anche all’estero, e perfino sulla prestigiosa rivista cartacea francese: “Ecran Fantastique” (http://www.andrearicca.it/ecran_fantastique.html), mi ha incoraggiato a continuare su questa strada.
Il corto però a cui sono più affezionato è “The Furfangs” in quanto mi sembra il più riuscito, sia come ritmo ed idee, sia per la capacità di ricreare quell’atmosfera di commedia-fantastica propria dei film anni ’80 come “Gremlins” , “Critters” ecc. a cui si ispira.
Come mai tra tutti i generi proprio quello fantascientifico che, appunto, ha maggiori “difficoltà” per le piccole produzioni proprio per gli effetti speciali?
La fantascienza è un genere molto affascinante perchè, anche nei film più popolari, riflette sull’evoluzione dell’uomo e si presta molto alla realizzazione di elementi in computer-grafica. Poi può essere un buon presupposto per l’introduzione di creature fantastiche ecc. Non essendo ambientata nella realtà attuale permette di lavorare molto di fantasia ed è spesso così che nascono le idee più suggestive.
Il fatto che in Italia non se ne produca a livello industriale non vuol dire che dei progetti indipendenti non possano perseguire la propria passione.
Come realizzi i tuoi effetti speciali? Non solo i programmi che usi ma se ci sono anche piccoli trucchi che ci vuoi raccontare ;)
Per gli effetti speciali utilizzo i software 3DS MAX ed After Effects. Per quel che riguarda i trucchi, ho cercato e dovuto studiare tutta una serie di escamotage per ridurre tempi e costi, come ad esempio prendere dei modelli 3D già fatti, sul web e “limitarmi” a modificarli, piuttosto che costruirli da zero.
Tutta una serie di altri consigli e trucchi, nati dalle mie esperienze, sono confluiti in un manuale, edito dalla Dino Audino Editore, specializzato in cinema, intitolato: “Effetti Speciali Low Budget – Prontuario di computer grafica per cortisti e registi indipendenti”. Si tratta di un manuale dedicato prevalentemente ai filmakers e non ai grafici, e contiene una serie di consigli per inserire gli effetti speciali in al computer nei propri progetti, senza però dover spendere due o tre anni della propria vita ad imparare un software di computer grafica :) (Per maggiori informazioni sull’argomento guardate qui).
Dove pensi possa confluire il tuo lavoro?
I miei corti nascono per passione, per divertirsi, per mettersi alla prova imparando sul campo ed anche per mostrare in ambito professionale qualche potenzialità. Attualmente non ce ne sono altri in previsione, in quanto richiedono molte energie ed impegno, ma non portano certo dei guadagni. Però sono utili a formare una base di prodotti da mostrare come curriculum in ambito lavorativo dove, come sappiamo, contano più le cose concrete che hai già fatto, che i semplici progetti.
Hai raggiunto un’ottimo successo, ora cosa sogni di fare, film diversi come regista o per te questo in fondo è solo un gioco?
Mi piacerebbe fare un film vero e proprio, ma la situazione produttiva italiana attuale è molto limitata, quindi per ora tutto rimane un gioco ed un modo per esprimere le proprie passioni ed idee.
Non ci resta che lasciarvi alla visione di uno dei suoi film per capire qual è il suo lavoro: