Dalla sua fondazione nel 2009, WhatsApp ne ha fatta di strada e continua a macinarne sempre di più da quando è stata acquisita da Facebook. Proporio in questi giorni, infatti, la creatura di Jan Koum e Brian Acton, ha raggiunto i 600 milioni di utenti attivi al mese e ad annunciarlo, così come se fosse una notizia “qualunque”, è proprio uno dei padri fondatori, oggi CEO della sociaetà, con questo tweet:
Now serving 600,000,000 monthly active users. Yes, active and registered are very different types of numbers…
— jan koum (@jankoum) 25 Agosto 2014
Il tweet è anche un po’ polemico verso tanti servizi di IM che, invece di dichiarare gli utenti realmente attivi, si limitano a dire quanti sono gli utenti registrati numeri che, per forza di cose, sono sempre più alti.
L’applicazione ha attraversato la metà significativo una pietra miliare miliardo di utenti nel mese di aprile di quest’anno. App WeChat Tencent è più vicino alle spalle con 438 milioni di utenti attivi, molti dei quali probabilmente in Cina, mentre Tango (70 milioni di utenti attivi) e Viber (100 milioni di utenti attivi) sono tra una frizione di altre applicazioni più indietro.
Tweet di Koum comprende una frecciata sornione a aziende come Line e Kik, che rivelano solo il numero di utenti registrati, piuttosto che quanti di quel numero sono in realtà usando il loro servizio.
Al di là della polemica, il servizio e il modello utilizzato continuano a convincere a fronte di un mondo digitale sempre più all’apparenza “gratuito”, WhatsApp ha offerto un modello che permette, dopo un anno di utilizzo gratuito, un pagamento davvero irrisorio per continuare ad utilizzarlo, ma evitando così banner e pubblicità che infastidiscono non poco. Io spesso mi ritrovo a schiacciarli anche senza volerlo quando uso diverse app gratuite e in molti casi passerei ad una versione “Premium” edulcorata di tutto questo.
Voi cosa preferireste, un’app gratuita ma con pubblicità sparse ovunque, o pagare per un’app premium e senza adv?
