Si è da poco conclusa la Social Media Week 2015. Quest’anno ho avuto la fortuna di godermi tantissimi incontri, come forse non sono mai riuscito a fare nelle precedenti edizioni, per questo mi sento di raccontare un po’ quella che è stata questa settimana per Milano e di fare anche un bilancio personale su questo evento che a Milano ormai sta diventando una bellissima consuetudine.
Prima considerazione: la Social Media Week offre una settimana di formazione gratuita a chiunque, professionista o meno, sia interessato al mondo dei Social Media. Mi piace sottolineare come, in questo caso, il fatto che l’attività sia gratuita faccia rima anche con la professionalità delle persone presenti ad ogni panel. “Lavoratori” stimati nel proprio settore, esponenti dell’eccellenza accademica italiana, professionisti provenienti da aziende italiane e straniere: ad ogni panel c’era davvero chi faceva la differenza.
Oltre 50 eventi in 5 giorni. Un evento globale in contemporanea in altre 10 città del Mondo. #Milano la ospita per il terzo anno #SMWmilan
— Pietro Pannone (@pietropannone) 23 Febbraio 2015
Seconda considerazione: la Social Media Week mi ha dimostrato che in Italia Twitter sta realmente prendendo piede. Già perché una volta diventare trending topic su Twitter era al quanto semplice, oggi con il proliferare di persone che twittano come pazzi durante show televisivi e match sportivi, dimostra che non solo i precursori di tendenze ora si trovano in ottima compagnia su Twitter, ma che per diventare trending topic non bastano più migliaia di appassionati. Terza considerazione: il live streaming salverà il Mondo, o almeno chi non ha il dono dell’ubiquità e non riesce a seguire più eventi in contemporanea, o vuole seguire la Social Media Week senza allontanarsi dal proprio lavoro.
Quarta considerazione: la Social Media Week ha raggiunto più di 13 milioni di italiani su Twitter, più degli ascoltatori dell’ultima edizione del Festival di Sanremo (che in media ha avuto più di 10 milioni di telespettatori).
Quinta considerazione: Le persone che utilizzano font piccoli su presentazioni pubbliche è in continua diminuzione ma c’è ancora chi continua a farlo imperterrito.
A.A.A. Nessuno legge il testo delle slide in corpo 8 con 5000battute. Chiaro? NESSUNO #SMWmilan — Rocco Rossitto (@roccorossitto) 27 Febbraio 2015
Sesta considerazione: Instagram è ad oggi il social network che più interessa aziende e persone, non ho dati alla mano ma guardando la quantità di gente presente ad ogni evento realizzato da igersitalia o i panel in cui interveniva un igers famoso, mi sembra chiaro che tutti sono alla porta di questo social network per capire come sarà meglio entrarci.
Settima considerazione: Le Internet PR, Digital PR, o come preferite chiamarle, fanno ancora tanto rumore e attirano ancora tanta attenzione. Ho partecipato a diversi panel e workshop sul tema, mi sono appuntato che dovrò comprare il libro di Piero Taglia sui Leader digitali, che dovrò carpire da Laura The Old Now tutti i suoi segreti del successo, e molto altro ancora ma che, in generale, per fare le Digital PR occorre vedersi più in faccia che sui social network.
Ottava considerazione: Expo 2015 sarà un momento splendido per Milano e per l’Italia. Non lo dico da populista ma da persona che è convinta che le cose andranno bene e che faremo comunque la nostra bella figura, forse segnando il nostro goal all’ultimo minuto, ma ce la faremo. Ci sono troppe cose belle che devono essere realizzate, un’app unica nel suo genere, un mercato nel cuore di Milano che diventerà uno dei tempi del gusto Meneghino, e molto altro ancora.
Nona considerazione: Ci sono aziende che credono davvero in sentieri sostenibili e non lo fanno solo perché “devono”. Questo è l’esempio di Snam una società che crea metanodotti in giro per il Paese ma che, ad ogni suo passaggio, cerca non solo di lasciare il territorio come lo ha trovato, ma addirittura di migliorarlo.
Decima considerazione: Il lavoro, quando diverte e ci piace, non ha eguali. Per questo è stato splendido poter lavorare per una settimana intera di fianco a professionisti come Raffaella, Laura, Gabriele e Nicola, senza il Social Media Team per intero non sarebbe stato bello twittare.